Foto aeree dell'Isola La Chianca Vieste
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ISOLOTTO

L'isolotto che arreda in maniera strabiliante la baia esclusiva, conferisce il nome alla località balneare ed a tutto il pittoresco villaggio.

Al primo impatto quando lo si guarda dall'alto si ha L'impressione di essere al cospetto di una superficie "piana" anche se rocciosa, appunto la cosiddetta "chianca".

Questa è una denominazione che si attribuisce anche ad una serie di oggetti, per esempio al basolatto piatto di pietra marina con cui si pavimentavano le piazze e le strade, al ceppo sul quale il macellaio affettava la carne ossuta.

Una volta questo minuscolo isolotto era popolato da conigli selvatici e tuttora da gabbiani che ivi nidificano in colonie anche numerose e allevano i loro pulcini, il loro volo è possente ma aggraziato, spesso veleggiato ad ali immobili si posano in acqua nuotando o semplicemente galleggiando sulla superficie dell’acqua, senza immergersi, alla ricerca il cibo.

L'isolotto inoltre, offre un'ottima postazione per la pesca alla canna.

TRABUCCO

Situato nella parte più orientale dell'isolotto, è un'antica macchina da pesca tipica delle coste garganiche, tutelata come patrimonio monumentale in segno di rispetto della tradizione e dell'ambiente garganico dal parco nazionale del Gargano.

Trattasi di una costruzione realizzata in legno strutturale che permette di pescare senza doversi inoltrare per mare e quindi non essere soggetti alle condizioni meteo marine della zona; consta di una piattaforma protesa sul mare ancorata alla roccia da grossi tronchi di pino, (materiale resistente alla salsedine ma soprattutto elastico e resistente alle forti raffiche di "maestrale" che battono il basso Adriatico), dalla quale si allungano sospesi a qualche metro dall'acqua, due (o più) lunghi bracci, detti antenne che sostengono un'enorme rete a maglie strette detta trabocchetto.

La tecnica di pesca adottata dai "traboccanti" (c.d. i pescatori di trabucco che si spartiscono i compiti di avvistamento del pesce e di manovra), è a vista. Consiste nell'intercettare con le grandi reti a trama fitta, i flussi di pesci che si spostano lungo gli anfratti della costa; i trabucchi sono posizionati là dove il mare presenta una profondità adeguata, in modo da poter sfruttare favorevolmente le correnti.

La rete viene calata in acqua grazie ad un complesso sistema di "argani" e allo stesso modo prontamente tirata su per recuperare il pescato.